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Pentedattilo

Pentedattilo storia e Leggenda

Pentedattilo è un antico borgo situato sulla costa ionica della Calabria, nel comune di Melito di Porto Salvo, ai piedi dell'imponente massiccio montuoso che dà il nome al paese. Il nome “Pentedattilo” deriva dalla caratteristica forma della montagna, che ricorda una mano con cinque dita, visibile dalla valle sottostante. Il paese ha origini antichissime, risalenti ai tempi greco-romani, e fu un importante centro abitato fino al XVIII secolo.

Nel corso dei secoli, Pentedattilo ha subito numerosi cambiamenti e periodi di abbandono, dovuti principalmente a calamità naturali, come terremoti, e a difficoltà economiche. L'evento che segnò il declino del paese fu il devastante terremoto del 1783, che causò la morte di numerosi abitanti e l'abbandono della maggior parte delle abitazioni. Il borgo è rimasto deserto per lungo tempo, ma negli ultimi decenni ha visto una rinascita grazie all'interesse per il turismo culturale e la valorizzazione del suo patrimonio architettonico e naturale.

Oggi, Pentedattilo è un simbolo di resilienza, un luogo ricco di storia, arte e tradizione, che attira visitatori affascinati dalle sue rovine, dai vicoli suggestivi e dalle leggende che ne caratterizzano la storia. La comunità locale e i turisti contribuiscono a mantenere viva la memoria di questo affascinante angolo di Calabria.

Nel 1686, la tragedia degli Alberti si consumò a Pentedattilo. Il Marchese Lorenzo Alberti, dopo aver promesso in sposa sua sorella Antonia al cognato Don Petrillo Cortez, si oppose al matrimonio con il Barone Bernardino Abenavoli del Franco, che amava segretamente Antonia. Bernardino, con l’aiuto del vassallo Giuseppe Scrufari, irrompe nel castello, rapisce Antonia e uccide Lorenzo, la madre Donna Maddalena, i fratelli Simone e Anna, oltre a tre servi. Il Preside della Provincia invia l’esercito, e Scrufari e altri complici vengono giustiziati. Bernardino fugge a Malta, si arruola nell’esercito austriaco, ma viene riconosciuto e denunciato. Graziato per meriti di guerra, muore in battaglia nel 1692. Antonia morì nello stesso anno nel monastero di Basicò a Messina.